Cammino e leggerezza
La qualità della vita, oggi, si misura da variabili sempre più precise e l'attenzione che riserviamo alla cura del nostro corpo, della nostra salute, del nostro benessere è sempre più al centro delle attenzioni quotidiane.
Lo sport, l'attività fisica così come l'impegno nei confronti di un'alimentazione corretta hanno assunto nei decenni recenti una posizione primaria nell'interesse sociale.
Un ruolo importante, in particolare da circa una decina d'anni, è affidato nell'opinione comune al rapporto con l'ambiente, alla naturalezza delle azioni quotidiane, ad un ritorno alla lentezza e alla semplicità come sinonimi di spontaneità e di ritmi di vita a misura d'uomo.
In tal senso il cammino - inteso come l'azione del camminare anche fine a se stessa, nella sua gestualità istintiva - è divenuto il centro anche simbolico delle più diverse discipline.
Il cammino è connaturato all'essenza stessa dell'uomo. Sin dall'antichità i pellegrinaggi (allora come oggi in primis quelli religiosi) fanno convergere nel cammino condiviso un gesto di dedizione, di fedeltà, di conquista di nuove dimensioni anche personali. Tanto che è il viaggio stesso a divenire il centro dell'attenzione, ancora prima della meta.
Il cammino oggi significa, nell'immaginario collettivo, una ricerca di benessere, un atto di spontanea leggerezza (non più le forsennate corse per tenersi in forma, le sfide ciclistiche con il fiatone o le maratone all'ultimo respiro!), un guardare avanti per raggiungere uno scopo, anche minimo, in modo naturale.
Quanti sono i libri che oggi raccontano dei sentieri più diversi percorsi a piedi con zaino e pochi viveri? Quanti gli incontri che i camminatori fanno lungo la strada, e che arricchiscono di umanità e sorpresa le loro vite? Quante discipline sportive oggi si aprono anche all'aspetto benefico del cammino (dal "biowalking" al trekking sempre più minimalista)? Alla viandanza, nel senese, è stato perfino dedicato un festival, peraltro seguitissimo e in continua crescita.
Anche la scelta dell'alimentazione, dunque, non può che far parte di una nuova tendenza di vita: la leggerezza in cucina - dall'olio alle più tipiche pietanze mediterranee - torna come positivo simbolo di benessere, di frugalità e di cura del sè che viaggia insieme alla nuova riscoperta della bellezza del movimento lento.